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Emma 3 anni, mia figlia. “Mamma, mi accendi la luce? Ho paura che ci sia un mostro!” “Va bene, tesoro. Accendiamo la luce e la teniamo accesa finché non ti è passata, ok?”

Quando i nostri figli crescono, tutti, chi prima chi dopo, passano dalla fase della paura. Intorno ai 6-7 mesi, ad esempio, è possibile osservare la paura dell’estraneo, quando iniziano a piangere se presi in braccio da conoscenti di passaggio. Crescendo, possono comparire altre paure. Intorno ai 2 anni, per esempio, potremo notare nei nostri bambini la difficoltà a separarsi da noi. Questa angoscia da separazione si manifesta perché i nostri figli non hanno ancora sviluppato la costanza dell’oggetto (ovvero la sicurezza che quando spariamo dal loro campo visivo, non ce ne siamo andati per sempre, ma solo per poco tempo). Intorno ai 3- 4 anni si manifestano alcune delle paure “più classiche” quali quella del buio, dei mostri, dei ladri, dei ragni o degli insetti.

La paura è un’emozione atavica, per questo compare molto presto nella nostra vita. Alcune ce le portiamo dietro per molto tempo, altre le oltrepassiamo. A noi potranno sembrare sciocche, o insensate, immeritevoli della nostra attenzione e delle nostre rassicurazioni, ma per i bambini sono assolutamente reali. Perché nel loro mondo ogni cosa è reale, non esistono astrazioni, tutto è concreto. E di cosa ha bisogno un bambino impaurito? Di rassicurazione, di presenza, la nostra, che tranquillizza e protegge.

Cosa fare allora?

1.Ascoltare. Mettetevi ad ascoltare di cosa è fatta la paura di vostro figlio. Da quali mostri, o figure è composta, come si dipana. Già il fatto di raccontarla, di comunicarla costituisce un modo per elaborarla insieme. Siate contenti che i vostri figli vi raccontino delle proprie paure, è il loro modo per elabolarle. Se tentate di ridicolizzarle, loro si sentiranno ridicolizzati, perché per i bambini sono emozioni reali e non il frutto di una fervida immaginazione.   

2. Rassicurare. Siate pronti ad accogliere le richieste di rassicurazione dei vostri figli. Se chiede la torcia accesa tutta la notte sul proprio comodino, concedetela, e non preoccupatevi se le pile si scaricheranno in fretta, si possono sostituire senza problemi, mentre negare la paura di vostro figlio è cosa ben peggiore.

3.Disegnare. Chiedete ai vostri figli di disegnare la propria paura. Le paure non si combattono scappando o nascondendole, ma cercando di avvicinarsi e delinenandole. Più hanno contorni nitidi, minore sarà il timore che genereranno. Provate voi stessi. Ciascuno di noi ha timore di ciò che non conosce e già riuscire a dare un nome e un contorno, rassicurano. Questo accade anche nei più piccoli. Ecco perché risulta importante parlarne e magari trovare il modo di scherzarci su. Se poi le paure diventano vere e proprie fobie, è il caso di rivolgersi ad un esperto, il quale, insieme a voi, troverà il modo più giusto per ritrovare la serenità perduta.



E adesso...Buon Halloween a tutti!




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